martedì 12 luglio 2011

UN’IPOTESI (Pt. 1) - La struttura dei media musicali tradizionali

In sintesi: la distribuzione di musica su vasta scala si è sempre affidata ad una tipologia standard di medium fisico: vinile (78, 33, 45 giri), musicassetta, CD. A parte le ovvie diversità tecnologiche, questi supporti sono concettualmente identici e accomunati da un’analoga struttura in cui si riconoscono due parti fondamentali: hardware e software.

1) Hardware: è la parte “materiale”, tangibile, del medium, composta da:

a) supporto fisico: disco in vinile, CD, nastro magnetico

b) contenitore (case) del supporto: confezione, copertina, booklet… cioè tutto ciò che completa il pakaging del supporto.


2) Software: è la parte informativa, non fisica, cioè il suono memorizzato sul supporto. Necessita di un decodificatore per essere interpretato.

L’importanza del software è lampante, in quanto contiene il dato che interessa al consumatore, cioè la musica. Ma non è da sottovalutare anche l’importanza dell’ hardware il quale:

1) Protegge il software, garantendone l’unitarietà e l’autenticità del dato impedendo contraffazioni.

2) Porta un’informazione ulteriore, cioè tutti i metadati necessari alla corretta interpretazione del dato.


In questo, il medium musicale è molto diverso da quello letterario che implica una meno netta distinzione tra hardware e software: un libro è un medium “unitario” che inoltre NON necessita di un decodificatore per essere interpretato. Differente ancora il medium cinematografico: anch’esso necessita di un decodificatore ma contiene il metadato (titolo, autore, titoli di testa e coda) nel software assieme al dato (il film).

Nei media musicali sono metadati, per esempio, il titolo dell’album, il nome del complesso, il titolo e la durata delle canzoni, la line-up del gruppo, l’anno di distribuzione del disco e tutto quanto altro ci fornisca informazioni in più sulla musica che ascoltiamo. Se il dato musicale colpisce le nostre emozioni soggettive, il metadato ci fornisce un sistema di coordinate importante per il nostro cervello per potere “classificare” il dato nella memoria.

In cosa si differenzia allora il medium musicale "tradizionale" da quello "digitale"?

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