venerdì 18 maggio 2012

Il Rock secondo Greil Marcus


Greil Marcus approfondisce la natura nel rock indagando il rapporto che l’artista costruisce con il suo pubblico. Ed è proprio da questo rapporto strettissimo, comunitario, addirittura religioso, che la musica moderna trae la sua forza, in quanto Arte non esclusiva ma piuttosto comunitaria, perfino democratica, appartenendo in larga parte anche al pubblico.
La magia del rock, anno dopo anno, nell’era di internet, sta sempre più nelle orecchie di chi ascolta piuttosto che nelle mani di chi suona.


Nel lavoro di ogni artista c’è il tentativo di creare se stesso, di fare un uomo nuovo da ciò che si è ereditato e da ciò che si è immaginato; ogni tentativo individuale implica una comunità ideale, mai semplice da definire, dove l’uomo nuovo si troverebbe a casa, dove il suo lavoro potrebbe comunicare in modo semplice e profondo, dove i membri di questa comunità ideale potrebbero parlare chiaramente all’artista cosi come egli fa con loro. l pubblici che si radunano attorno agli artisti rock sono quanto di più vicino a questa comunità ideale. ll vero dramma nella carriera di un performer giunge quando l'ideale che possiamo avvertire nella musica e il pubblico che l’artista attrae cominciano a influire uno sull’altro. Nessun artista può prevedere, figuriamoci controllare, ciò che un pubblico farà con le sue immagini; ma nessun artista rock può esistere senza una relazione con un pubblico, che sia il pubblico immaginario da cui si comincia, o la fin troppo reale confusione del pubblico che riesce poi a conquistare. I migliori artisti popolari creano legami immediati tra persone che possono non avere nulla in comune se non un semplice responso alla loro opera, ma i migliori artisti popolari non smettono mai di cercare di capire l'impatto del loro lavoro sui loro pubblici. Ciò significa che le loro immagini ideali devono cambiare mentre la loro capacità di conoscenza aumenta. Si può trovare orrore dove ci si aspettava solo piacere; si può scoprire che la verità che uno aveva annunciato è divenuta una menzogna. Se il pubblico richiede solo un po’ di più di ciò che ha già comunque ricevuto, l'artista ha di fronte una scelta. Può andare avanti, e magari staccarsi dal suo pubblico; se lo fa, il suo lavoro perderà tutta la vitalità e la forza che aveva quando egli sapeva che era importante per altre persone. Oppure l'artista può accettare l'immagine che il pubblico ha creato di se stesso, facendo finta che il suo pubblico sia un ideale indistinto, e perdere se stesso in mezzo al suo pubblico. Allora sarà capace solo di confermare, ma non sarà più capace di creare. l più interessanti artisti rock a volte giungono a questi estremi; molti non lo fanno, perché queste sono contraddizioni con cui lottano piuttosto che risolverle. La tensione tra la comunità e la fiducia in se stesso; tra la distanza dal proprio pubblico e l'affetto per esso; tra l'esperienza condivisa della cultura popolare e il talento speciale di artisti che traggono energia dall"esperienza condivisa e contemporaneamente la cambiano. Questo è ciò che rende il rock n'roll al suo meglio un'arte democratica, quantomeno nel significato americano della parola democrazia. Penso che ciò sia vero perché la nostra democrazia non è nient’altro che una contraddizione: la fede di ogni uomo e di ogni donna in se stesso e se stessa, e cosi la solitudine della separazione, e cosi il desiderio di armonia e di comunità. I performer di questo libro, in modi differenti, tracciano tutti questa linea. Se sono a contatto con i loro pubblici e con le immagini di comunità cui le loro canzoni aspirano, gli artisti rock riescono a vedere i loro miti e le loro parabole in azione, e in definitiva possono anche scoprire cosa significano. Quando la storia è lunga, una carriera intera, scoprono che la storia torna loro indietro in pezzi, che naturalmente è il modo in cui venne ricevuta.

Greil Marcus – Mystery Train: visioni d’America nel Rock


Greil Marcus non è solo uno dei massimi critici Rock viventi ma anche un pensatore acuto e colto. Collaboratore di lunga data di riviste quali Rolling Stone, Creem, The Village Voice, è stato per anni direttore del National Book Critics Circle. La sua opera più nota, Mystery Train, riesce brillantemente ad inserire la musica Pop degli anni ’50 e ’60 nella lunga epopea americana del dopoguerra, facendo del Rock “bianco” ciò che Amiri Baraka aveva fatto del Blues per la comunità afroamericana: un filo rosso che tiene saldamente unita la cultura popolare di una intera società.

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