mercoledì 17 ottobre 2012

Frammento #6 - Isola di Taiwan - 26-09-2034


Isola di Taiwan - 26-09-2034



“Una Nuova Estate dell’Amore…”
“…in centro a Teheran”.
La stampa era stata ben addestrata ad usare le espressioni sintatticamente più corrette. The New Summer of Love; a metà tra un raduno hippy e una meta di villeggiatura per famiglie. Ma intanto nella capitale si sparava nelle piazze.
“Crowley trovò il modo di contrabbandare tra le maggiori università iraniane qualcosa come una decina di quintali di LSD Clearlight e metanfetamina in cristalli azzurri che chiamavano Blue Lady… Il 4° MISG fomentò la rivolta partendo dai giovani medio-borghesi con un buon livello d’istruzione. Per anni l’offensiva fu portata avanti sul doppio binario droga sintetica a buon mercato – propaganda ossessiva sui Social Network. I migliori hacker della CIA furono impiegati per smantellare il firewall governativo che l’Iran aveva progettato sul modello cinese. Crowley si inventò decine di alter ego virtuali, uno dei quali, Sasan Khan, fu talmente verosimile che all’università occupata di Sharif gli fu intitolata l’aula magna; fu anche nel suo nome che gli studenti scesero in piazza e bloccarono il paese per giorni… il resto venne da sé…”.
“Come non essere solidali con giovanotti istruiti dalla faccia pulita? Ci vollero tre anni, campagne mediatiche senza precedenti, ma il regime del presidentissimo Bazargan cadde senza bisogno di sparare un proiettile americano… Se non che, con l’abuso di allucinogeni ormai fuori controllo, il paese piombò in un vortice di decadenza e violenze gratuite, improvvise e schizoidi, come la San Francisco degli anni ’70. Teheran divenne la capitale dei disadattati di mezzo mondo arabo: li vedevi perennemente nelle piazze che suonavano White Rabbit o Street Fightin’ Man; manco fosse il 1968 o il 2011”.
Le ripercussioni della guerra psicologica sono difficilmente prevedibili. Cerchi di fomentare una rivolta pacifica e ti ritrovi con caterve di sballati che piantano margherite al posto degli impianti nucleari.
“E tuttavia molte compagnie petrolifere occidentali spuntarono accordi vantaggiosi col governo di transizione…”
Certo, ciò che adesso interessa a Crowley è il qui-e-ora, e nella situazione in cui ci troviamo non gli si può dare torto. Dopo i fatti iraniani scomparve per un po’, anche all’interno dell’esercito nessuno sapeva più nulla di lui. Ma nei giorni allucinanti che seguirono l’Avvento era uno dei pochissimi che ragionava con coerenza.
Fu il primo a capire che non poteva trattarsi di un attacco batteriologico di Kim Jung-Woon V; fu il primo ad isolare la molecola aliena dall’equipaggio contaminato della Providence.
“Qualcuno dice che alle sue spalle ci sarebbe un manipolo di deputati cristiani e ultraconservatori; vecchi credenti di Texas e Arkansas, quelli che fecero parlare per la prima volta di sè col vecchio presidente Bush; gli stessi a cui si devono le nuove crociate contro Oman e Giordania e la creazione dell’Ufficio Permanente per la Preservazione di Israele e del Santo Sepolcro. Quella di Crowley è un’ascesa più politica che militare, anche se i vertici del 4° MISG lo hanno sempre assecondato”. 
Resta il fatto che con lui nel teatro di guerra le operazioni non possono che essere “non convenzionali”. 

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